
Dio mi guardi dall'uomo che si proclama fiaccola che illumina il cammino dell'umanità. Ben venga l'uomo che cerca il suo cammino alla luce degli altri. Kahlil Gibran "Massime Spirituali
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mercoledì 29 ottobre 2008
sabato 18 ottobre 2008
SCUOLA

...di bene in meglio...... alla faccia del diritto di studio per tutti......Ciao Nadia
Per tutti coloro che vogliono interessarsi a ciò che sta succedendo all'università italiana allego questa mail con la preghiera di leggere e diffondere..
Il nuovo governo, approfittando dell'estate, ha approvato il 25 giugno con la fiducia un decreto (poi legge 133) che modifica profondamente la struttura dell'università:
1. Ci sarà un taglio di 500 milioni di euro in 3 anni alle università. per alcuni atenei questo potrebbe significare la chiusura.
Altrimenti:
2. Con il nuovo decreto le università pubbliche potranno scegliere se diventare fondazioni private o meno. PERCHÈ DOVREBBERO DIVENTARE FONDAZIONI PRIVATE?
3.Per riuscire a finanziarsi aumentando le tasse agli studenti, che non avrebbero più un limite di legge. Le tasse infatti potrebbero aumentare a dismisura, anche raggiungendo i 6-7000 euro l'anno, sul modello delle università americane.
Inoltre le fondazioni verrebbero finanziate da enti privati, come ad esempio le industrie farmaceutiche (forse le sole a poterselo permettere), e tali enti finirebbero per tagliare le gambe a tutti quei settori universitari e di ricerca che non rientrano nei loro interessi.
Ma soprattutto sarebbero le ricerche a venir danneggiate pesantemente, non più spinte dal puro interesse culturale e sociale, ma dai fondi messi a disposizione e dalle commissioni dirette degli enti stessi!! E IL FUTURO?
4. Università di serie A e di serie B in base alle disponibilità economiche degli studenti, quindi titoli di studio dal differente peso e possibile perdita del valore legale di questi.
I collettivi dei vari atenei organizzeranno assemblee per approfondire le conseguenze dei cambiamenti in atto, portati avanti da governi sia di destra che di sinistra di anno in anno, che minacciano quella che DOVREBBE ESSERE una UNIVERSITÀ LIBERA PUBBLICA E DI MASSA.Gli studenti, i ricercatori e i professori si stanno già muovendo e i corsi quest'anno non partono per protesta, ma un problema così grave è ancora poco conosciuto.
Infatti il problema più grave è che nessuno sa niente, i media non ne hanno parlato, se non per screditare a titolo di 'minoranza' chiunque abbia protestato contro questo assurdo disegno di legge!
Dobbiamo riuscire a bypassare il muro dei giornalisti e delle televisioni controllate da questo governo (maggioranza + opposizione, sia chiaro!!) per far sapere, perché tutto questo non passi indifferente!!
AIUTACI! L'UNIVERSITÀ NON È SOLO DEGLI STUDENTI MA DI TUTTI!!!! FAI GIRARE QUESTA MAIL A TUTTI I TUOI CONTATTI, anche se non studenti, è importante che tutti sappiano e se ne parli!!
DOCUMENTO UFFICIALE: il decreto legge 112/08 articolo 16 Gazzetta Ufficiale ( http://www.camera. it/parlam/ leggi/decreti/ 08112d.htm )
Il decreto è già stato pubblicato da più di un mese sulla Gazzetta Ufficiale quindi È GIÀ LEGGE!
PER ULTERIORI INFORMAZIONI: http://www.studenti disinistra. org/content/ view/487/ 1 Questa non è una protesta politica ma nell'interesse di tutti Aiutaci a mobilitare tutti perché questo decreto potrebbe cambiare irrevocabilmente l'aspetto dell'istruzione italiana e quindi del paese.
..UN POPOLO IGNORANTE E' PIU' FACILE DA COMANDARE!!. .noi non diventeremo le loro pecore!!..
Salvo
mercoledì 8 ottobre 2008
SCUOLA
LA SCUOLA
L'intelligenza di un individuo non dovrebbe essere possibile imprigionarla, ma purtroppo la maggioranza della intelligenza umana è incanalata e repressa in regole sociali.
I bambini quando vengono al mondo hanno delle potenzialità eccezionali per lo sviluppo delle loro capacità intellettive, ma proprio quando questa intelligenza comincia a svilupparsi in modo molto evidente, arriva l'età scolastica che imprigiona le menti in regole precise frenando e reprimendo tutte le potenzialità che sono componenti della intelligenza umana: la fantasia, l'inventiva, l'esplorazione, la ricerca, la solidarietà umana.
La nuova riforma non va certo in questa direzione
Modificare profondamente la scuola in modo tale che il bambino prima e l'adolescente poi siano in grado di esprimere la propria intelligenza in tutte le sue potenzialità possibili, senza imporre troppi limiti come appunto avviene oggi.
La disciplina esasperata, il nozionismo, l'individualismo con il voto, classificarli come il più bravo della classe, educarli all'egoismo, alla presunzione, al possesso: Tutto questo è purtroppo quello che la società in generale ha imparato e che chiede alla scuola, per fare degli individui componenti delle grandi masse che producono beni materiali e culturali per pochi eletti.
Quante volte abbiamo visto persone che vengono classificate come: Strane, matte, con la testa fra le nuvole; probabilmente sono persone che inconsciamente non hanno accettato le regole del gioco e quanti di questi vengono emarginati e molto spesso ricoverati nei manicomi.
Fra queste persone strane o matte, possiamo mettere anche uomini di genio che sono emersi grazie alla loro grande forza di autonomia e indipendenza intellettuale come A. Ainstein ed altri grandi pensatori che erano considerati geni e lo sono tuttora proprio perché non erano "normali", incompresi dalla maggioranza della gente "normale", se fossero stati compresi non sarebbero geni ed infatti in questa loro anormalità sta la loro genialità.
Di questi uomini c'è ne sono sempre di meno perché non si "fertilizza il terreno" con metodi e insegnamenti nuovi, ma si vuole plasmare e controllare gli individui per inserirli in una società sempre più disumanizata.
SALVO
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L'intelligenza di un individuo non dovrebbe essere possibile imprigionarla, ma purtroppo la maggioranza della intelligenza umana è incanalata e repressa in regole sociali.
I bambini quando vengono al mondo hanno delle potenzialità eccezionali per lo sviluppo delle loro capacità intellettive, ma proprio quando questa intelligenza comincia a svilupparsi in modo molto evidente, arriva l'età scolastica che imprigiona le menti in regole precise frenando e reprimendo tutte le potenzialità che sono componenti della intelligenza umana: la fantasia, l'inventiva, l'esplorazione, la ricerca, la solidarietà umana.
La nuova riforma non va certo in questa direzione
Modificare profondamente la scuola in modo tale che il bambino prima e l'adolescente poi siano in grado di esprimere la propria intelligenza in tutte le sue potenzialità possibili, senza imporre troppi limiti come appunto avviene oggi.
La disciplina esasperata, il nozionismo, l'individualismo con il voto, classificarli come il più bravo della classe, educarli all'egoismo, alla presunzione, al possesso: Tutto questo è purtroppo quello che la società in generale ha imparato e che chiede alla scuola, per fare degli individui componenti delle grandi masse che producono beni materiali e culturali per pochi eletti.
Quante volte abbiamo visto persone che vengono classificate come: Strane, matte, con la testa fra le nuvole; probabilmente sono persone che inconsciamente non hanno accettato le regole del gioco e quanti di questi vengono emarginati e molto spesso ricoverati nei manicomi.
Fra queste persone strane o matte, possiamo mettere anche uomini di genio che sono emersi grazie alla loro grande forza di autonomia e indipendenza intellettuale come A. Ainstein ed altri grandi pensatori che erano considerati geni e lo sono tuttora proprio perché non erano "normali", incompresi dalla maggioranza della gente "normale", se fossero stati compresi non sarebbero geni ed infatti in questa loro anormalità sta la loro genialità.
Di questi uomini c'è ne sono sempre di meno perché non si "fertilizza il terreno" con metodi e insegnamenti nuovi, ma si vuole plasmare e controllare gli individui per inserirli in una società sempre più disumanizata.
SALVO
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martedì 9 settembre 2008
SCUOLA
Cuneo - Riceviamo e pubblichiamo la lettera di protesta del Cobas Scuola di Cuneo relativa alla decisione di ripristinare il maestro unico nelle scuole elementari
Cosa significa in termini di didattica la restaurazione del maestro unico nella scuola italiana. Non sarebbe più possibile la suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti: il maestro o la maestra unica dovrà insegnare tutte le materie per tutto il programma previsto nei 5 anni e dovrà aggiornarsi su tutto. Perché per gli “scienziati” del governo, e del ministero, le bambine ed i bambini di oggi sono gli stessi di 20 anni fa e fanno finta di non sapere (o forse è vero che non lo sanno perché non entrano in una scuola da quando erano studenti) che la stragrande maggioranza delle/dei maestre/i elementari insegnano da vent’anni un solo ambito disciplinare e le/i colleghe/i più giovani si sono formati ed hanno lavorato esclusivamente con tale modalità di insegnamento.
Non sarebbe più possibile impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto, specialmente in riferimento ai bambini con difficoltà, alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento. Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine.
Non sarebbero più possibili le uscite didattiche nel territorio, musei, aule didattiche decentrate, manifestazioni sportive… Per evidenti questioni di sicurezza il singolo insegnante non può uscire dalla scuola con la classe da solo. Fino ad oggi questa didattica aperta al territorio era possibile per la presenza di più insegnanti e delle compresenze.
Non sarebbe più possibile per i genitori rapportarsi ad un gruppo di insegnanti. Il riferimento diverrebbe unico, senza appello, senza possibilità di confrontarsi a più voci.
Non sarebbe più possibile una didattica di recupero e di arricchimento dell’offerta formativa perché sparirebbero le compresenze e quindi la possibilità di organizzare percorsi ad hoc per alunni in difficoltà o attività di arricchimento che prevedano lavori per gruppi.
Cosa significa in termini di posti di lavoro
Un calcolo preciso è difficile farlo, sia perchè i dati che si hanno non sono nuovissimi, sia perchè sono parziali. Calcolando che le classi elementari statali in Italia nell'anno scolastico 2006/2007 erano 138.524 e che circa 1/5 erano a Tempo Pieno, lasciando un solo insegnante per classe, nelle classi a Tempo Pieno il taglio sarebbe di 27.704 insegnanti; nelle classi a modulo ne verrebbero tagliati 55.410
In totale il taglio di insegnanti di scuola elementare per la restaurazione a regime
del maestro unico sarebbe di 83.114 maestre e maestri.
… e il Tempo Pieno ed i Moduli Didattici?
È evidente che la restaurazione del maestro unico massacra la scuola modulare
degli ultimi 20 anni ed annulla di fatto il Tempo Piano.
Mauro Cannatà - Cobas scuola Cuneo
Cosa significa in termini di didattica la restaurazione del maestro unico nella scuola italiana. Non sarebbe più possibile la suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti: il maestro o la maestra unica dovrà insegnare tutte le materie per tutto il programma previsto nei 5 anni e dovrà aggiornarsi su tutto. Perché per gli “scienziati” del governo, e del ministero, le bambine ed i bambini di oggi sono gli stessi di 20 anni fa e fanno finta di non sapere (o forse è vero che non lo sanno perché non entrano in una scuola da quando erano studenti) che la stragrande maggioranza delle/dei maestre/i elementari insegnano da vent’anni un solo ambito disciplinare e le/i colleghe/i più giovani si sono formati ed hanno lavorato esclusivamente con tale modalità di insegnamento.
Non sarebbe più possibile impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto, specialmente in riferimento ai bambini con difficoltà, alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento. Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine.
Non sarebbero più possibili le uscite didattiche nel territorio, musei, aule didattiche decentrate, manifestazioni sportive… Per evidenti questioni di sicurezza il singolo insegnante non può uscire dalla scuola con la classe da solo. Fino ad oggi questa didattica aperta al territorio era possibile per la presenza di più insegnanti e delle compresenze.
Non sarebbe più possibile per i genitori rapportarsi ad un gruppo di insegnanti. Il riferimento diverrebbe unico, senza appello, senza possibilità di confrontarsi a più voci.
Non sarebbe più possibile una didattica di recupero e di arricchimento dell’offerta formativa perché sparirebbero le compresenze e quindi la possibilità di organizzare percorsi ad hoc per alunni in difficoltà o attività di arricchimento che prevedano lavori per gruppi.
Cosa significa in termini di posti di lavoro
Un calcolo preciso è difficile farlo, sia perchè i dati che si hanno non sono nuovissimi, sia perchè sono parziali. Calcolando che le classi elementari statali in Italia nell'anno scolastico 2006/2007 erano 138.524 e che circa 1/5 erano a Tempo Pieno, lasciando un solo insegnante per classe, nelle classi a Tempo Pieno il taglio sarebbe di 27.704 insegnanti; nelle classi a modulo ne verrebbero tagliati 55.410
In totale il taglio di insegnanti di scuola elementare per la restaurazione a regime
del maestro unico sarebbe di 83.114 maestre e maestri.
… e il Tempo Pieno ed i Moduli Didattici?
È evidente che la restaurazione del maestro unico massacra la scuola modulare
degli ultimi 20 anni ed annulla di fatto il Tempo Piano.
Mauro Cannatà - Cobas scuola Cuneo
sabato 26 luglio 2008
scuola

Dopo quarant’anni la scuola di Barbiana non è più un riferimento operativo e rischia l’oblio. Ci sentiamo di dire che quell’esperienza, quel metodo potrebbero ancora servire alla scuola italiana che si presenta oggi come un’agenzia sociale debole e settorializzata, ove sembrerebbero scomparsi sia il lavoro di gruppo, sia l’interprofessionalità. Allora la composizione sociale nella scuola dell’obbligo era costituita dalle nuove generazioni della immigrazione interna (da regione a regione). L’insegnante era una figura temuta e rispettata nel ruolo di educatore e di trasmettitore del sapere con uno status sociale ben definito. Oggi una gran parte degli allievi già conosce molte cose e non poche famiglie spesso agiscono come i primi “avvocati difensori” quando l’insegnate riprende il proprio figlio. Una consistente fascia di insegnanti è oggi demotivata. Gli studenti, in particolare nel decisivo ciclo della scuola secondaria e superiore, sono influenzati e formati forse più dalla televisione, dalla catena degli sms, dal navigare su Internet, dal viaggiare e dalla mobilità territoriale che dai programmi della pedagogia scolastica. Nel mondo scolastico, fin dalla primaria, si completano cicli di studio con forti debiti di apprendimento che non vengono più recuperati (difficoltà a scrivere e fare di conto) mentre nella società moderna cresce il fenomeno dell’analfabetismo di ritorno pur circolando molte notizie. La scuola di quarant’anni fa bocciava (e la selezione risultava particolarmente severa per i figli delle famiglie povere), oggi si è promossi anche con il poco sapere. C’è una scuola ed un corpo insegnanti -fatte le debite e sempre più rare eccezioni- che non riesce più a rinnovarsi…..
Quando fu scritta collettivamente “Lettera ad una professoressa” era ancora influente il messaggio della speranza dei grandi personaggi scomparsi nel 1963 (Papa Giovanni XXXIII, Martin Luther King, J.F.Kennedy); erano ancora in vita gli ultimi educatori-profeti come Don Milani (morirà dopo pochi mesi), come Ada Gobetti e Aldo Capitini (che moriranno nel 1968). Oggi, nell’era dei media le opinioni di massa (generiche e volubili che hanno sostituito gli ideali della speranza) si formano seguendo i talk-show, i reality show, assai meno con gli strumenti della narrativa e della saggistica.
Adriano Serafino
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