sabato 26 luglio 2008

scuola



Dopo quarant’anni la scuola di Barbiana non è più un riferimento operativo e rischia l’oblio. Ci sentiamo di dire che quell’esperienza, quel metodo potrebbero ancora servire alla scuola italiana che si presenta oggi come un’agenzia sociale debole e settorializzata, ove sembrerebbero scomparsi sia il lavoro di gruppo, sia l’interprofessionalità. Allora la composizione sociale nella scuola dell’obbligo era costituita dalle nuove generazioni della immigrazione interna (da regione a regione). L’insegnante era una figura temuta e rispettata nel ruolo di educatore e di trasmettitore del sapere con uno status sociale ben definito. Oggi una gran parte degli allievi già conosce molte cose e non poche famiglie spesso agiscono come i primi “avvocati difensori” quando l’insegnate riprende il proprio figlio. Una consistente fascia di insegnanti è oggi demotivata. Gli studenti, in particolare nel decisivo ciclo della scuola secondaria e superiore, sono influenzati e formati forse più dalla televisione, dalla catena degli sms, dal navigare su Internet, dal viaggiare e dalla mobilità territoriale che dai programmi della pedagogia scolastica. Nel mondo scolastico, fin dalla primaria, si completano cicli di studio con forti debiti di apprendimento che non vengono più recuperati (difficoltà a scrivere e fare di conto) mentre nella società moderna cresce il fenomeno dell’analfabetismo di ritorno pur circolando molte notizie. La scuola di quarant’anni fa bocciava (e la selezione risultava particolarmente severa per i figli delle famiglie povere), oggi si è promossi anche con il poco sapere. C’è una scuola ed un corpo insegnanti -fatte le debite e sempre più rare eccezioni- che non riesce più a rinnovarsi…..
Quando fu scritta collettivamente “Lettera ad una professoressa” era ancora influente il messaggio della speranza dei grandi personaggi scomparsi nel 1963 (Papa Giovanni XXXIII, Martin Luther King, J.F.Kennedy); erano ancora in vita gli ultimi educatori-profeti come Don Milani (morirà dopo pochi mesi), come Ada Gobetti e Aldo Capitini (che moriranno nel 1968). Oggi, nell’era dei media le opinioni di massa (generiche e volubili che hanno sostituito gli ideali della speranza) si formano seguendo i talk-show, i reality show, assai meno con gli strumenti della narrativa e della saggistica.

Adriano Serafino

4 commenti:

Gianna ha detto...

Grazie per questo post,salvo. Conoscevo la scuola di Barbiana ed era pure all'avanguardia! Ora che i valori si sono persi e la famiglia,il più delle volte ,è disgregata...poveri alunni e poveri insegnanti...

angela ha detto...

Altri tempi......lontanissimi,non solo per il numero dei calendari succedutisi,ma proprio perchè tutto è cambiato e molto è addirittura scomparso!...il fatto più eclatante è che è scomparsa la figura del Maestro!
Che ci sta a fare in un scuola una insignificante persona,sovrastata dai media e da sollecitazioni culturali esterne?
Una volta, a scuola,mi sono trovata senza alunni causa la neve,sono andata io a casa loro,ho fatto scuola usando il loro tavolo come cattedra,vicino al camino acceso, nei pressi un cesto da dove venivano fuori...pulciniiii,
ad allietare il tutto!credo che i due fratellini non abbiano dimenticato!certamente verrà loro spontaneo il confronto tra la scuola di oggi e quella di allora!
so per certo che quando alunni parlano di me (e della scuola)alle nuove generazioni,queste...non ci credono!
"Come! la maestra ti teneva in braccio,per farti leggere?"questa è l'ultima riferitami da una mia alunna all'epoca "difficile" poco tempo fa.
il mio insegnamento era già diverso allora........
Scuola di Barbiana!!!!!............
un caro abbraccio Salvo!
angela

salvo ha detto...

Il tuo commento mi conferma quello che pensavo di te.
Grazie di esserci.
Un caro saluto
Salvo

Gianna ha detto...

Angela significativo e bello ciò che hai raccontato. Altri tempi è vero.Ti abbraccio. Salvo vieni a trovarmi,almeno in vacanza,ricordati di Marta!