sabato 18 ottobre 2008

SCUOLA




...di bene in meglio...... alla faccia del diritto di studio per tutti......Ciao Nadia


Per tutti coloro che vogliono interessarsi a ciò che sta succedendo all'università italiana allego questa mail con la preghiera di leggere e diffondere..
Il nuovo governo, approfittando dell'estate, ha approvato il 25 giugno con la fiducia un decreto (poi legge 133) che modifica profondamente la struttura dell'università:
1. Ci sarà un taglio di 500 milioni di euro in 3 anni alle università. per alcuni atenei questo potrebbe significare la chiusura.
Altrimenti:
2. Con il nuovo decreto le università pubbliche potranno scegliere se diventare fondazioni private o meno. PERCHÈ DOVREBBERO DIVENTARE FONDAZIONI PRIVATE?
3.Per riuscire a finanziarsi aumentando le tasse agli studenti, che non avrebbero più un limite di legge. Le tasse infatti potrebbero aumentare a dismisura, anche raggiungendo i 6-7000 euro l'anno, sul modello delle università americane.

Inoltre le fondazioni verrebbero finanziate da enti privati, come ad esempio le industrie farmaceutiche (forse le sole a poterselo permettere), e tali enti finirebbero per tagliare le gambe a tutti quei settori universitari e di ricerca che non rientrano nei loro interessi.
Ma soprattutto sarebbero le ricerche a venir danneggiate pesantemente, non più spinte dal puro interesse culturale e sociale, ma dai fondi messi a disposizione e dalle commissioni dirette degli enti stessi!! E IL FUTURO?

4. Università di serie A e di serie B in base alle disponibilità economiche degli studenti, quindi titoli di studio dal differente peso e possibile perdita del valore legale di questi.
I collettivi dei vari atenei organizzeranno assemblee per approfondire le conseguenze dei cambiamenti in atto, portati avanti da governi sia di destra che di sinistra di anno in anno, che minacciano quella che DOVREBBE ESSERE una UNIVERSITÀ LIBERA PUBBLICA E DI MASSA.Gli studenti, i ricercatori e i professori si stanno già muovendo e i corsi quest'anno non partono per protesta, ma un problema così grave è ancora poco conosciuto.
Infatti il problema più grave è che nessuno sa niente, i media non ne hanno parlato, se non per screditare a titolo di 'minoranza' chiunque abbia protestato contro questo assurdo disegno di legge!
Dobbiamo riuscire a bypassare il muro dei giornalisti e delle televisioni controllate da questo governo (maggioranza + opposizione, sia chiaro!!) per far sapere, perché tutto questo non passi indifferente!!
AIUTACI! L'UNIVERSITÀ NON È SOLO DEGLI STUDENTI MA DI TUTTI!!!! FAI GIRARE QUESTA MAIL A TUTTI I TUOI CONTATTI, anche se non studenti, è importante che tutti sappiano e se ne parli!!
DOCUMENTO UFFICIALE: il decreto legge 112/08 articolo 16 Gazzetta Ufficiale ( http://www.camera. it/parlam/ leggi/decreti/ 08112d.htm )
Il decreto è già stato pubblicato da più di un mese sulla Gazzetta Ufficiale quindi È GIÀ LEGGE!
PER ULTERIORI INFORMAZIONI: http://www.studenti disinistra. org/content/ view/487/ 1 Questa non è una protesta politica ma nell'interesse di tutti Aiutaci a mobilitare tutti perché questo decreto potrebbe cambiare irrevocabilmente l'aspetto dell'istruzione italiana e quindi del paese.
..UN POPOLO IGNORANTE E' PIU' FACILE DA COMANDARE!!. .noi non diventeremo le loro pecore!!..
Salvo

5 commenti:

nadia ha detto...

Ciao Salvo,grazie per averlo pubblicato nel tuo blog.
Stanno succedendo cose tremende in questo paese..ma io spero che si possa ancora fare qualcosa.
Buona domenica Nadia

Anonimo ha detto...

Cara bambina, caro bambino,
il mio nome è Maria Stella Gelmini. Sono il vostro Ministro della Pubblica Istruzione-Selezione e ho deciso di scrivervi una lettera appassionata.
Il governo che i vostri genitori e i loro amici hanno amorevolmente e democraticamente scelto anche per voi, si sta impegnando seriamente per regalarvi una scuola migliore di quella che avete conosciuto fino a ora. Vorrei elencarvi i punti principali della nostra riforma cosicchè non corriate il rischio di farvi trascinare in piazza da quei comunistacci e fannulloni dei vostri genitori ed insegnanti che sono in evidente malafede e assolutamente disinformati.

Abbiamo deciso di cominciare dall’obbligatorietà del grembiulino, un capo d’abbigliamento che vi renda tutti un pò più uguali, almeno esteticamente. Sono stati contattati Dolce&Gabbana, Calvin Klein, Armani e Versace, li abbiamo incaricati di disegnare la nuova divisa della scuola pubblica e hanno tutti risposto con grande entusiasmo. Quando ci consegneranno i modelli, potrete scegliere il vostro preferito tramite un sondaggio su Internet o anche con il televoto, basterà un sms dal costo di 12€ (iva esclusa).
Tornerete al maestro unico. Non più tre insegnanti per classe, pronti a giudicare tutto quello che facciate. Se sarete fortunati, avrete anche un maestro unico impreparato che non ha nulla da insegnarvi. Non correrete il rischio di dover imparare qualcosa di utile. Leggere, fare operazioni aritmetiche, conoscere gli antichi egizi o l’impero romano… sai che palle!
Aboliremo il tempo pieno. Ci abbiamo riflettuto molto su questo e siamo arrivati alla conclusione che una giornata trascorsa tra le mura di una classe noiosa, apprendendo cose noiose e intellettualmente stimolanti, non sia una vera giornata. Con l’abolizione del tempo pieno avrete più tempo da trascorrere con i vostri passatempi preferiti quali Televisione e, soprattutto, PlayStation! Se dovesse avanzarvi del tempo e/o i vostri genitori non siano di quelli che son sempre contenti di delegare ad altri il vostro tempo libero, dovrete sopportare la rogna di far qualcosa con loro
Un altro regalo che facciamo a voi e alle nostre scuole del futuro sarà l’assenza di immigrati. Avete capito bene! Niente rumeni, negracci o asiatici che abbassino il livello di gradibilità della scuola e del quartiere sul quale questa insiste. Inoltre non potrebbero neppure permettersi un grembiulino griffato. Una scuola ariana è proprio quello che ci serve per farvi crescere bene, sani e anche un pò xenofobi. Per quei poveri disgraziati creeremo delle classi apposite all’interno delle quali potranno integrarsi tra loro. Stiamo discutendo sulla possibilità di mettere dei vetri al posto dei muri di queste classi cossicchè possiate osservarli mentre tentano inutilmente di apprendere la nostra lingua. La voce narrante di Maria De Filippi vi racconterà dei loro vani tentativi di integrazione.
Altra proposta in discussione sulla quale decideremo in seguito è quella di mandare, nelle predette “classi - ponte”, gli italiani handicappati e i ritardati. Per i presunti froci, alla vostra età è ancora presto per dichiararli tali con certezza pertanto, sarete voi a decidere chi mandare nella classe dei reclusi. Anche per questo vogliamo essere democratici, potrete quindi decidere con il televoto da casa o anche picchiandoli liberamente davanti a un insegnante. La promozione alla classe successiva sarà automatica per chi filmerà la scena con il telefonino per poi metterl in rete su Youtube.
Abbiamo in mente tante idee belle e costruttive. Abbiamo in mente una scuola nuova, efficiente e moderna. Una scuola veramente meritocratica dove meriti una raccomandazione solo se sei appartenente alla razza italica da almeno quattro generazioni. Abbiamo in mente degli insegnanti moderni, finalmente uniformati al pensiero unico della dittatura mediatica della Televisione. Abbiamo in mente una scuola che ci vuol coraggio a chiamarla scuola. Sarà per voi un piccolissimo fastidio ma ci siamo ripromessi di togliervi anche questo. Ricordatevi che la verità è una sola e non fidatevi di mamma e papà che vi portano in piazza per difendere quello che, a oggi, è l’ultimo strumento di tortura legalizzato. Fidatevi di chi vi parla sinceramente, con il cuore in mano, senza secondi fini.
Amorevolmente vostra,

Maria Stella Gelmini
Ministro della Pubblica Distruzione

Questo post è stato pubblicato il Sabato 18 Ottobre 2008 a 15:11 ed è archiviato in Embrioni di regime, Italia, Varie e Personali.

caro saluto
da angela un po'
dormiente!

Fenice ha detto...

Faccio un copia ed incolla... Fuori e dentro dal net...

ciiiao

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Post importante. Scuola dell'obbligo ed Università sono sempre più legate da un unico progetto: sfasciare il pubblico.

salvo ha detto...

Facciamol'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un

partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la

costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuoI fare la marcia su Roma
e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuoI istituire, senza
parere, una larvata dittatura.

Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole
di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di
essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino
sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è
tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole
pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a
favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito,
di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole
private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi
ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di
stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei
premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che
alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami
sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa
una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare
apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di
stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo
convegno questo è il punto che bisogna discutere.

Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa
bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole
di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i
loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non
controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i
titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle
scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private
denaro pubblico.

Pubblicato nella rivista Scuola democratica, 20 marzo 1950.
Salvo