mercoledì 8 ottobre 2008

SCUOLA

LA SCUOLA

L'intelligenza di un individuo non dovrebbe essere possibile imprigionarla, ma purtroppo la maggioranza della intelligenza umana è incanalata e repressa in regole sociali.
I bambini quando vengono al mondo hanno delle potenzialità eccezionali per lo sviluppo delle loro capacità intellettive, ma proprio quando questa intelligenza comincia a svilupparsi in modo molto evidente, arriva l'età scolastica che imprigiona le menti in regole precise frenando e reprimendo tutte le potenzialità che sono componenti della intelligenza umana: la fantasia, l'inventiva, l'esplorazione, la ricerca, la solidarietà umana.
La nuova riforma non va certo in questa direzione
Modificare profondamente la scuola in modo tale che il bambino prima e l'adolescente poi siano in grado di esprimere la propria intelligenza in tutte le sue potenzialità possibili, senza imporre troppi limiti come appunto avviene oggi.
La disciplina esasperata, il nozionismo, l'individualismo con il voto, classificarli come il più bravo della classe, educarli all'egoismo, alla presunzione, al possesso: Tutto questo è purtroppo quello che la società in generale ha imparato e che chiede alla scuola, per fare degli individui componenti delle grandi masse che producono beni materiali e culturali per pochi eletti.
Quante volte abbiamo visto persone che vengono classificate come: Strane, matte, con la testa fra le nuvole; probabilmente sono persone che inconsciamente non hanno accettato le regole del gioco e quanti di questi vengono emarginati e molto spesso ricoverati nei manicomi.
Fra queste persone strane o matte, possiamo mettere anche uomini di genio che sono emersi grazie alla loro grande forza di autonomia e indipendenza intellettuale come A. Ainstein ed altri grandi pensatori che erano considerati geni e lo sono tuttora proprio perché non erano "normali", incompresi dalla maggioranza della gente "normale", se fossero stati compresi non sarebbero geni ed infatti in questa loro anormalità sta la loro genialità.
Di questi uomini c'è ne sono sempre di meno perché non si "fertilizza il terreno" con metodi e insegnamenti nuovi, ma si vuole plasmare e controllare gli individui per inserirli in una società sempre più disumanizata.

SALVO
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7 commenti:

Gianna ha detto...

Caro salvo sono d'accordo su quasi tutto:
-è vero che la scuola ha la responsabilità di educare,ma quando i bambini arrivano a scuola hanno già un proprio bagaglio culturale proveniente dalla famiglia;
-non tutti gli insegnanti,al di là delle leggi ministeriali,sono uguali.
Alcuni capiscono le esigenze dell'alunno o dello studente e sanno rapportarsi a lui.
Certamente tu parli in un certo modo perchè,purtroppo,hai avuto esperienze negative.
Secondo me non bisogna mai generalizzare in nessun campo.

Anonimo ha detto...

caro Salvo, a domani stasera sono troppo stanca per postare.
ho avuto una giornata intensa e sono completamnte out!
carissimo saluto
angela

angela ha detto...

rrqypipa

angela ha detto...

Stiamo assistendo in questi ultimi anni ad un degrado sempre maggiore della scuola italiana. C'è una disaffezione maggiore verso la scuola sia da parte alunni che da parte degli insegnanti. Gli alunni sono sempre più maleducati, indisciplinati, svogliati, poco o nulla interessati verso lo studio. I rapporti fra professori e alunni diventano sempre più difficili. Siamo di fronte a una scuola sempre più rifiutata. E tutti questi fattori negativi sono tanto maggiori quanto più si passa verso scuole di periferia e verso scuole di minore prestigio sociale e intellettuale.
Ma perché tutto questo? Di chi sono le responsabilità? Che cosa si può e che cosa non si dovrebbe fare? Che cosa può fare un insegnante? Scuola privata o scuola pubblica?
Ma perchè tutto questo?
I motivi sono diversi. Viviamo in un periodo di profonde trasformazioni. C’è stato ed è tutt'ora in atto un progresso tecnico e scientifico come non mai. Mentre nella scuola, anche se ci sono stati dei progressi, questi sono inferiori rispetto ad altri settori come l’industria e il commercio. Di conseguenza i giovani sono sottoposti a stimoli esterni sempre maggiori.
Ci sono inoltre profonde crisi sociali, per cui i giovani non avendo un riferimento ben preciso, hanno grosse difficoltà a fare le loro scelte. Per la maggior parte di essi è sempre presente lo spettro della disoccupazione
Di chi sono le responsabilità?
E' chiaro che le responsabilità sono di un po’ di tutti, anche se io non sarei così severo nei giudizi. Ma volendo individuare delle responsabilità, queste vanno individuate dove maggiore è il potere decisionale: governanti, genitori, professori. Sicuramente minori verso gli alunni. Essi, questa società l’hanno trovata. Eppure sono questi a pagare le conseguenze peggiori.
Che cosa non si dovrebbe fare e che cosa si può?
Sicuramente non servono l'autoritarismo, l'oppressione, le punizioni, le bocciature, le paternali, il permissivismo, le promozioni gratuite, il fregarsene, il sacrificio fine a se stesso, il professore missionario.
Occorre invece una scuola diversificata e valida per tutti, per giovani provenienti dai diversi ceti sociali e con diverse capacità attitudinali. Occorre infine saper responsabilizzare il giovane, infondergli fiducia, aiutandolo nelle difficoltà, con argomenti attuali, con prove possibili e con il premio meritato. Per tutto questo occorre soprattutto una scuola adeguatamente attrezzata e aggiornata anche nei metodi. Occorre soprattutto che i giovani si sentano accettati, amati sia dai docenti che dai genitori, e non considerati come oggetti e tanto meno come dei pesi ingombranti.
FRANCESCO LANTANA
Questo è copia-incolla!
il mio parere concorda con quello di Stella,come in tutte le attuali emergenze si sta mettendo troppo in risalto l'aspetto negativo,in realtà c'è sempre una parte positiva che nessun media amplifica, ciò rientra nel progetto di fare apparire tutto catastrofico per creare disagio e ribellione...per potere poi intervenire con gli appositi srumenti di controllo.
un carissimo abbraccio
angela

salvo ha detto...

sola maestra=meno ore in classe.
Mia madre è una maestra elementare, quindi conosco l’argomento a menadito e quando capita ne discuto con lei, che mi può dare il punto di vista di chi è all’interno.
È costernata.
Quando vigeva il modello della maestra singola la società italiana era discretamente diversa. Le donne non lavoravano come e quanto fanno oggi, ma il mutamento era in corso: il passaggio al modello modulare avvenne anche per consentire loro di usufruire di un doposcuola allungato che solo le scuole private, dietro pagamento, potevano offrire.
Gli alunni di mia madre tornano a casa alle 16 o anche dopo, permettendo in questo modo alle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano di fare a meno della babysitter.
E poi il pupo è a scuola, al sicuro.
Con la maestra unica non sarebbe ovviamente più possibile: troppo poco personale per coprire l’orario allungato.
Senza doposcuola i genitori sono costretti a cercare altre soluzioni: i più fortunati potrebbero rivolgersi ai nonni, ma che fa chi non li ha? Babysitter, oppure nei casi di scarse risorse (e non sono affatto pochi) uno dei due genitori lascia il lavoro. Il che porterebbe ad un peggioramento delle condizioni economiche del nucleo familiare.
La tattica è sempre la stessa di provvedimenti quali il finanziamento pubblico alle scuole private (provvedimento che ho sempre trovato un favore alla chiesa cattolica, irresponsabile e classista), che ha poco a che fare con la gestione razionale delle risorse e molto invece con la politica di favorire chi è già ricco nell’istruzione dei figli.
Da: mente critica Internet

Scricciolo ha detto...

purtroppo il destino della scuola, quella di cui potevamo andare fieri in ogni grado di istruzione in tutta europa, è destinata ad un continuo e costante peggioramento e l'azione di questo governo temo le darà, o meglio, le sta già dando il colpo di grazia. Così, realtà che ahimè conosco meglio, sta accadendo per l'università. Vedere una cosa in cui si crede sgretolarsi quotidianamente non è piacevole!
Buon fine settimana

angela ha detto...

ciao Salvo,circa l'università si sta movendo qualcosa,era ora!
il valore della nostra università è sceso al 198esimo posto dopo l'India e la Corea...sarebbe ora che i giovani si dessero una mossa,invece di fare o i secchioni o i ruffiani....di subire o di corrompere!....è necesario recuperare l'orgoglio universitario,la dignità di un tempo ormai lontanissimo!
In Italia sta andando a finire che a funzionare ancora bene c'è solo l'asilo!almeno a Ostuni funziona alla grande...l'unica scuola!
come stai?
carissimo saluto
abbraccione
angela