lunedì 22 febbraio 2010

RIFLESSIONI SULLA CONSAPEVOLEZZA

Consapevolezza emotiva: conosci te stesso.
Esiste un flusso continuo di sentimenti che scorre parallelo a quello dei nostri pensieri: di fatto abbiamo due menti: una che pensa, l'altra che sente.
Questa struttura ci deriva dall'evoluzione: in alcune situazioni dobbiamo essere guidati dalle emozioni (come nel caso di fuga immediata da un pericolo), in altre è bene riflettere sul da farsi.
Nella situazione normale queste due menti agiscono in armonia e sono ambedue indispensabili al processo del pensiero (anello intelletto<-->affetto).
Ma quando una mente prende il sopravvento sull'altra possono insorgere problemi:
possiamo essere tecnicamente preparati ma essere rifiutati dai colleghi perchè siamo concentrati sulla nostra esposizione e non diamo spazio ai loro punti di vista;
all'opposto, in una riunione ci facciamo travolgere dall'ira e roviniamo  i rapporti con un nostro importante partner.
Se allora ragione ed emozioni sono due facce del pensiero, la Consapevolezza emotiva rappresenta una competenza di base:
rendersi conto in ogni momento dell'influenza che i nostri sentimenti stanno avendo sul nostro ragionamento;
rendersi conto delle reazioni emotive che una situazione sta suscitando in noi, per evitare di essere travolti dalle passioni.
Un altro aspetto della Consapevolezza Emotiva riguarda la   coerenza tra i nostri valori e quello che stiamo facendo: se c'è contrasto, avremo una sofferenza psicologica, una   "resistenza emotiva", che ci renderà difficile raggiungere risultati eccellenti.

Per ascoltare la "voce interiore", che esprime i nostri valori, dobbiamo periodicamente concederci una pausa mentale, interrompere il ritmo produttivo e passare del tempo a "riflettere", senza fare apparentemente nulla di "produttivo".
Daniel Goleman

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