martedì 19 gennaio 2010

VIVA L'ITALIA

“Con la lettera del presidente Napolitano alla famiglia Craxi, si chiude degnamente il triduo di celebrazioni per l’anniversario della scomparsa del grande statista corrotto, pregiudicato e latitante: 10 anni, tanti quanti ne aveva totalizzato in Cassazione. Oggi completeranno l’opera in Senato altri luminosi statisti, come l’ex autista Renato Schifani e il pluriprescritto Silvio Berlusconi, già noto per avere definito “eroe” il mafioso pluriomicida Vittorio Mangano.
Quel che sta accadendo è fin troppo chiaro: si riabilita il corrotto morto per beatificare il corruttore vivo. Si sorvola sulla latitanza di Craxi per apparecchiare nuove leggi vergogna che risparmino la latitanza a Berlusconi. L’ha ammesso, in un lampo di lucidità, Stefania Craxi: “Gli italiani non credettero a Bettino, ma oggi credono a Berlusconi”.
Però stando a tutti i sondaggi, la stragrande maggioranza degli italiani di destra, di centro, di sinistra, è contraria a celebrare Craxi, com’è contraria alle leggi ad personam prossime venture. Forse gli italiani sono ancora migliori di chi dice di rappresentarli. E allora si dedichino pure a Craxi monumenti equestri, targhe votive, busti bronzei, strade, piazze, vicoli, parchi e soprattutto tangenziali, dopodichè si passi a Mangano, così sarà chiaro a tutti chi sono i “loro” eroi.
Noi ci terremo i nostri: a Mangano preferiamo ancora Falcone e Borsellino. A Craxi e a Berlusconi, politici diversi ma limpidi come De Gasperi e Berlinguer. Ieri poi ci è venuta un’inestinguibile nostalgia per Luigi Einaudi e Sandro Pertini”.
(Marco Travaglio, “Craxi e Mangano i loro eroi” il Fatto quotidiano, 19/01/10)

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