giovedì 28 gennaio 2010

E' POSSIBILE ESSERE SE' STESSI?

E POSSIBILE ESSERE SE STESSI?

Immersi in una realtà complessa e contraddittoria che si scontra con la complessità e le contraddizioni dell'io
La semplicità, l'umiltà, la sincerità sono valori sempre più rari, si è sospinti ad assumere atteggiamenti che non rispecchiano il vero essere dell'individuo.
Quindi dimostrarsi sicuri quando mille dubbi ci rodano, essere allegri quando vorremmo urlare dalla disperazione.
L'ipocrisia è il valore negativo che domina tutti.
Come uscire da questa situazione? Come rompere l'andazzo esistente che sempre di più fa chiudere gli individui in se stessi?
Penso che ci sia bisogno di più fiducia negli altri, lo so non è facile, molto spesso la nostra fiducia viene tradita ma per un tradimento subito non possiamo generalizzare e dire che non abbiamo più fiducia in nessuno, sarebbe questa una posizione molto negativa.
Cosa mi aspetto io dagli altri? cosa si aspettano gli altri da me? Partire da questa domanda per darci una risposta.
Una risposta potrebbe essere: accettare gli altri cosi come sono con i loro pregi e i loro difetti, riuscire ad entrare nelle sofferenze e nelle gioie degli altri senza dare giudizi.
La paura dei giudizi. Ci porta all’isolamento, a non esprimerci, a chiuderci in noi stessi e sentire gli altri sempre ostili.
Il rispetto delle persone è fondamentale, siano esse laureate o analfabete, ricche o povere, vestite bene o vestite male.
Queste risposte sembrano banali e assodate, ma purtroppo cosi non è.
Ogni persona ha un suo mondo interiore specifico, fatto di sogni, delusioni, aspettative non realizzate, ma tutte queste persone hanno in comune il desiderio di essere rispettate per quello che sono.
Salvo

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