L’Operazione Fatima
“Sono stati necessari - afferma Fernandes - 61 anni per trovare e confermare l’esistenza di un testimone vivo, disponibile, per la dimostrazione della nostra tesi: la presenza a Fatima d’esseri antropomorfi, modernamente associati agli UFO, come loro operatori o intermediari. Questa testimone ignorata, forse di proposito, si è dimostrata fonte d’indizi che ci ha aiutato a ricostruire il vero scenario del fenomeno, isolandolo dalla sfera religiosa nella quale fu costretto. Da ciò deriva che, per la sua natura, l’esperienza di Carolina e della giovane d’Espite dovesse rimanere nel quasi completo anonimato di una semplice deposizione, lontano da tutto e da tutti, neutralizzata dalla sua “incongruenza”. Alla fine, siamo riusciti a passare da questa discreta pista alla testimonianza orale della quarta veggente che confermava tutto l’insieme universale delle osservazioni di questo tipo di esseri, poco alti. E soprattutto, perché ci dà la conferma anticipata dei costanti scritti nell’Operazione Fatima: della manipolazione mentale, sperimentata dalla principale testimone del 28 luglio 1917. Questa manipolazione o ordine mentale, è un elemento attuale in molte delle osservazioni catalogate negli incontri ravvicinati del 3° tipo.
Il bambino che Carolina e l’amica videro passeggiare vicino all’ulivo, luogo delle apparizioni della Madonna nel tredicesimo giorno del mese, non è tanto insolita negli annali dell’ufologia, come lo è stato, all’epoca, per i sacerdoti incaricati di registrare l’importante deposizione. Un essere alto come un bambino, con i capelli biondi lunghi fino alle spalle, vestito di bianco, dell’apparente età di circa 10 anni. Un bambino la cui proprietà fondamentale sembra essere quella d’impartire ordini mentali alla testimone. “Va là e recita tre Ave Marie”, una frase insistente, che cercava di condurre Carolina vicino all’olivo: qual’era il fine? “Una voce dentro di me”, tale era la sensazione assurda, ripetutamente sentita e sottolineata dalla Carreira. Tale sensazione non è inconsueta, ma si tratta, di una vera e propria manipolazione mentale, così com’è intesa nel discorso sugli incontri e i contatti con entità associate agli UFO. Da ciò, l’importanza della diversità dell’esperienza descritta e andata quasi persa”. Tra l’altro proprio in merito a quanto appena detto è alquanto illuminante la citazione che Fernandes fa al fine di corroborare l’ipotesi aliena, di alcuni casi citati dall’inquirente brasiliano Prof. Jader U. “Pereira nel suo studio ufologico comparativo ed analitico sulla morfologia ed il comportamento degli esseri alieni registrati negli incontri ravvicinati del 3° tipo. Pereira – scrive Fernandes - ha riassunto, a proposito dei comportamenti delle entità extraterrestri, sei casi di telepatia e sette di manipolazioni mentali su testimoni umani.
Quest’ultime si sono verificate spesso nel corso degli anni. Dal Teerâo, nell’Irâo, il 13 ottobre del 1954, passando per Indian Head, negli USA, il 19 settembre del 1961, fino a S.Lorenzo, in Argentina, il 30 luglio del 1968. Altri casi di “condizionamento mentale” vengono ancora tenuti in considerazione da questo investigatore, anche se tramite altri mezzi. Ma, oltre a ciò, neppure la descrizione come “angelo” viene usato esclusivamente nel contesto religioso di Fatima. È curioso che, in un altro caso tipico di comunicazione mentale avvenuto in Garganta la Olla, presso Cáceres (Spagna) nel 1934, un’anziana donna adoperò un’identica espressione per definire un piccolo essere vestito di un abito luminoso che aveva incontrato. Questa donna stava lavorando nei campi quando, vedendo quest’essere avvicinarsi ad un precipizio lì vicino, ebbe la sensazione di una voce nella sua mente che le diceva di andare a casa, perché era nata sua nipote. Incamminandosi verso l’essere, lo vide correre e scomparire. Arrivata a casa, l’anziana signora ebbe la conferma di aver capito correttamente. Battezzarono così la neonata col nome di Angela, perché pensarono che la notizia della sua nascita gli fosse stata portata da un messaggero di Dio. La sua azione, come vedremo “conduce la testimone che subisce l’ordine mentale, a compiere movimenti e azioni anche contrarie alla sua volontà. E che cos’é la “voce interiore” di Carolina se non la traslazione di questa manipolazione extra-sensoriale? L’ordine impartito dal “bambino biondo” di Fatima era estraneo alla volontà della testimone. Quali erano le vere intenzioni del piccolo essere?”.
Di: Cristofaro Barbato
SESTA PARTE
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