Non credo che la democrazia sia morta, ma penso che abbia gravi difficoltà respiratorie.
Aver permesso ad una parte del popolo di votare è democrazia, ma non lo è il modo con cui questo atto dovuto è stato compiuto e dichiarato. Non lo è, quando invece di ammettere un errore madornale legate ad un becero modo di compilare le liste, si afferma che sono stati altri a sbagliare, ad impedire, a non permettere.
I rappresentati di questo governo sembrano bambini dispotici ed irresponsabili gestiti da una manciata di genitori arroganti e padronali. Voglio un paese piegato ai loro comodi, vogliono poter scorazzare nel nostro vivere senza piegarsi mai, a loro volta, al rispetto di una regola o di quella morale di cui troppo spesso si riempiono la bocca. Ho l’impressione che ci guardino dall’alto dei loro palazzi pensando come diceva il Marchese del Grillo “ E che ce volete fa, io so io e voi non siete un cazzo!”
Credo che questo governo stia mostrando ogni giorno di più i propri limiti e difetti, in un miscuglio fatto di pochissima democrazia e molta, troppa volontà prevaricatrice ed illiberale. Credo che anche chi per passione ed ideale politico l’abbia sempre votato, non può, se dotato di un minimo senso critico ed istinto di sopravvivenza, non ammettere che chi lo rappresenta se ne frega di tutti e di tutto, anche di lui/lei. Ora non si tratta più di essere da una parte o dall’altra, di un colore o dell’altro. In questi ultimi mesi il popolo italiano sta assistendo ad uno scempio che riguarda tutti. Le ingiustizie sociali sono sempre pericolose e nessuno può essere tanto scemo da sentirsi al riparo. Oggi a me e domani a te. E la mia preoccupazione più grande non è tanto legata ad un decreto che ha cercato di mettere una toppa ad una falla creatasi per un’ incapacità ormai conclamata e palese anche ai muri.
Quello che più mi spaventa è che tutto questo sta avvenendo mentre, con una atto veramente anti democratico, questo governo ed i suoi deputati scelti e votati dal nostro popolo, quelli a cui tutti noi paghiamo stipendi e privilegi eccezionali, ha deciso in modo del tutto arbitrario e concettualmente violento di spegnere delle importanti trasmissioni informative. La Rai è un servizio pubblico ed i cittadini sono chiamati a pagare un canone, ma non sono liberi di scegliere cosa vedere, a noi non è concesso il libero arbitrio. Noi, il povero popolo siamo ritenuti, ed a volte forse giustamente, una massa d’idioti incapaci di comprendere ed interpretare ciò che ci viene detto. Questa è la stima e la considerazione con cui veniamo trattati, questo è il pensiero di fondo che muove evidentemente il loro gestirci, ops…scusate il lapsus, governarci.
Tutto quello che sta accadendo in questo paese non ha quindi una vera ed adeguata cassa di risonanza, non ha voci controcampo che urlano un diverso punto di vista. No, in un momento così delicato hanno deciso che le voci che possono raccontarci la storia che stiamo vivendo debbano essere quel bisbigli vuoti che ci arrivano dai telegiornali. Ecco io sono più spaventata da quello che stanno disfacendo ed imbavagliando, dal modo con cui tutto questo sta avvenendo, dalla prepotenza di un pensiero che mi riporta a dei racconti lontani, ad un tempo che fortunatamente non ho vissuto, ma che mio padre e mia madre essendone stati testimoni mi hanno tante volte spiegato e descritto. E vi assicuro dicevano che non è era stato per niente un bel vivere e l’Italia per riprendersi ci ha messo decenni.
Scritto di: M. Valeri
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