mercoledì 30 luglio 2008

PETTEGOLEZZI

Don Marzio, malalingua viperigna della "Bottega del caffè" di Carlo Goldoni, è forse il più famoso maldicente della nostra letteratura perché è quello che non sa interessarsi del prossimo se non per malignità e per amore del pettegolezzo. Ma questo non avviene solo nella letteratura. Spesso si verifica anche nella vita di tutti i giorni, tant'è vero che è diventato proverbiale: "è un don Marzio" si dice, infatti, di un pettegolo maligno, di un maldicente.
Ma la scrittura rivela la "sindrome di don Marzio"?
Domanda a cui non è facile rispondere. Certamente le spie della sindrome di don Marzio non sono facilissime da evidenziare in una grafia, ma osservando alcuni tratti, possiamo almeno mettere sul "chi vive" e far soppesare con maggiore prudenza le affermazioni e le parole di alcune persone.

Spesso confondiamo pettegolezzo e maldicenza. Ma la maldicenza è strettamente imparentata con la menzogna e calunnia. Il pettegolezzo, invece, ha un certo rispetto per la verità. Le persone pettegole non si propongono distruggere la reputazione di una persona attraverso fatti distorti ma di svelarne la vera identità morale.
In sostanza il loro obiettivo è quello di stabilire come siano andate veramente le cose, di valutare le azioni di qualcuno del proprio gruppo, oppure di una persona temuta, che viene così "ridimensionata".
Il pettegolezzo infatti è il modo ideale per insinuare dubbi nell'opinione altrui sull'immagine che una persona vuole dare di sé.

Dal veneziano petégolo, probabile derivazione di peto con allusione all'incontinenza verbale dei pettegoli, per pettegolo intendiamo di massima uno che ha il piacere di parlare e sparlare di tutto e tutti, ingigantendo e rendendo sensazionali le voci e le informazioni che circolano.
A volte si pettegola per movimentare una conversazione noiosa, a volte per calamitare l'attenzione su di sé, per diventare centro della scena, a volte per far del bene a qualcuno. Alcuni pettegolano per creare intimità.
I pettegolezzi nella maggior parte dei casi sono innocui, ma vi sono situazioni in cui possono assumere quegli aspetti negativi ed insinuati che alimentano la sua cattiva fama.
Le cose riferite possono anche essere vere, ma se sono fine a se stesse, gonfiate, interpretate in senso negativo, un pettegolezzo può assumere la forma della malignità e della denigrazione, per lo più ingiustificate e gratuite.
Quando poi le cose riferite sono intenzionalmente false e attribuiscono a una persona delitti e peccati inesistenti per distruggerne la credibilità e la reputazione diventa maldicenza, calunnia.
La maldicenza, infatti, a differenza del pettegolezzo, è un resoconto non autorizzato, distorto o del tutto falso per strappare ingiustamente il buon nome di un'altra persona.
Vera peste delle conversazioni, la maldicenza ha contorni difficili. Confina a destra con l'invidia, a sinistra con la menzogna, in alto con l'ipocrisia, in basso con la viltà e attinge in tutti e quattro i punti cardinali.
Come si vede, cercare di definire con precisione il maldicente è un'impresa ardua.
Le maldicenze vengono trasmesse attraverso parole, espressioni della faccia, gesti e toni di voce.
Possono essere sottili o evidenti, calme o esagitate, scherzose o serie.
Affermano gli studiosi che la maldicenza presentata in un contesto di parole gaie e gioviali, condita di frasi gentili, o peggio di scherno, è la più velenosa. di tutte perché penetra fortemente nella mente di chi ascolta

5 commenti:

nadia ha detto...

Ogni tanto mi chiedo se ,esiste qualcuno,che pur non credendosi pettegolo ,non lo sia stato almeno una volta.........
Buona serata Nadia

salvo ha detto...

Cara Nadia, ci sono diversi modi di essere pettegoli, alcuni pettegolezzi sono innocui, altri possono fare molto male.
Ciao e buona serata
Salvo

angela ha detto...

Sono l'occupazione preferita della maggior parte della gente,maschietti compresi.
Buona Giornata,Salvo!
angela

nadia ha detto...

Mi spiace doverlo dire ma, come sempre Angela ha ragione.......
Buona giornata a tutti.
Nadia

Gianna ha detto...

Ho gradito molto questo post. Aggiungerei che i pettegoli non hanno interessi,ma hanno tempo da perdere!