venerdì 30 maggio 2008

Tecnologie




Una coppia decise di passare le ferie in una spiaggia dei
Carabi, nello stesso hotel dove passarono la luna-di-miele 20
anni prima. Ma, per problemi di lavoro, la moglie non
poteva viaggiare con il marito, l'avrebbe raggiunto alcuni giorni dopo.

Quando l 'uomo arrivò andò nella camera dell’ 'hotel
e vide che c 'era un computer con l'accesso a internet,
decise di inviare una e-mail a sua moglie,
ma sbagli ò una lettera dell’ ' indirizzo e, senza accorgersi,
la mandò ad un altro indirizzo...

L a e-mail fu ricevuta da una vedova che stava rientrando
dal funerale di suo marito e decise di vedere i messaggi ricevuti.
Suo figlio entrando in casa poco dopo
vide sua madre svenuta davanti al computer
e nel video vide la e-mail che lei stava leggendo:
"" Cara sposa: Sono arrivato bene. Probabilmente ti
sorprenderai di ricevere mie notizie per e-mail, ma
adesso anche qui hanno il computer ed è possibile mandare messaggi
alle persone care. Appena arrivato mi sono assicurato
che sia tutto pronto per te che arriverai venerdì prossimo.

Ho molto desiderio di rivederti e spero che il tuo viaggio sia tranquillo
come lo è stato il mio.

NB: Non portare molti vestiti, perchè qui fa un calore infernale, ok ?
Salvo

lunedì 26 maggio 2008

PASCAL

Non c’é nessun bisogno di spegnere la luce altrui per far brillare la propria.

Pascal

cogliere la luce di altri, ci può solo fare crescere.
Salvo

EMOZIONI



I COLORI DELLE EMOZIONI

Immaginiamo che quando veniamo al mondo, nel nostro profondo abbiamo dieci tele che valgono per ognuno dieci anni, quindi abbiamo davanti a noi cento anni.
Nei primi dieci anni consumiamo la prima tela con le nostre emozioni: colori tenui, delicati, con sfumature di rosa e celestino, con trasparenze che fanno risaltare il bianco della tela, il paesaggio che raffiguriamo è l’infinito in quanto misterioso e tutto da scoprire.
Nella seconda tela che va dagli undici ai venti anni, il colore dominante è il giallo che mischiato con una punta di rosso crea un’atmosfera radiosa e piena di aspettative, l’adolescenza psicologicamente turbata dal volere essere e dal volersi annullare per traguardi ancora non praticabili, un dipinto con colori tormentati e rimescolati alla ricerca dell’essenza della vita.
Dai ventuno ai trenta anni, il colore rosso che rappresenta le passioni, la frenesia di vivere che tenta di raccogliere tutti i frutti che la terra offre, ma l’umanità in cui si è immersi è contraddittoria, a volte crudele, senza speranza? Sulla tela si rappresentano alberi con tronchi contorti, spasimanti, con rami che si proiettano verso il cielo, le radici anch’esse contorte, fuori escono e penetrano in profondità nella terra alla ricerca dell’acqua per dissetare la propria anima.
Nella quarta tela i colori si sfumano, pur essendoci ancora il rosso che si mescola al giallo, l’azzurro e un pizzico di verde che in parte smorza le forti tonalità, si raggiunge una quiete che è dovuta a una parziale maturità. Dalla nostra terra seminata, nascono i primi germogli di altre vite, che danno forti emozioni e gioia al nostro essere..
Dai cinquantuno ai sessanta anni, il colore prevalente è il blu che mischiato col rosso e il bianco, da una tonalità di viola piacevole, il paesaggio è un mare calmo che si distende sulla riva accarezzandola spumeggiando con rivoli bianchi. All’orizzonte il sole ancora alto produce un calore tiepido che penetra nel nostro essere,
dandoci un senso di pace.
Prima di iniziare la sesta tela, guardiamo le tele precedenti, tutte le emozioni passate, i ricordi ci riempiono l’anima di nostalgia, sulla bianca tela rappresentiamo un paesaggio con colori appannati , con spazzi di luce abbaglianti che annebbiano il nostro futuro, che se volessimo potrebbe ancora essere radioso.
Siamo alla settima tela, i colori rimasti sono ben pochi, cerchiamo di stenderli con avarizia per riprodurre scene serene, di pace e di meraviglia per essere arrivati a questa età. Guardiamo nell’archivio della nostra coscienza, analizziamo tutte le tele precedenti e vediamo tutte le nostre emozioni vissute. In questa tela ancora, ci possono essere forti emozioni che però vengono assopite dalla nostra coscienza di essere arrivati ad uno stadio di riflessione.
In tutte le tele precedenti abbiamo espresso il nostro essere interiore, ma in tutte ci sono state delle interferenze esterne che ci hanno procurato sofferenze e dolori: lutti, separazioni, tradimenti ecc… ma le precedenti tele da noi tutti dipinte, sono in noi, nel nostro profondo e nessuno potrà cancellarle. Le emozioni in esse contenute sono pura energia, energia che a dato calore e speranze alla nostra vita.
Fra queste dieci tele, c’è chi ne avanzerà qualcuna in bianco, ma resteranno tali per sempre? Credo di no: le emozioni provate nella nostra vita sono pura energia che uscirà dai nostri corpi ormai inutili, per riempire quelle tele bianche di colori emozionali a noi sconosciuti e paesaggi con scenari non immaginabili, dove si realizzeranno dipinti pieni di tutte le nostre emozioni che vivranno per l’eternità.

Salvo

sabato 24 maggio 2008

AMORE




IL SEME DELLA VITA: L'AMORE

L'amore è negli occhi di un bambino.
L'amore è nella carezza ad un vecchio.
L'amore è gioia nel donare.
Amore è guardare il cielo, il mare, le montagne e gioire.
Amore è guardare gli altri, vedere le loro sofferenze e sentirsi tristi.
Amore è prendersi per mano e correre in un prato fiorito.
L'amore è confortare un bimbo che piange.
L'amore è una madre che rimbocca le coperte a suo figlio.
L'amore è porgere la mano ad un altro.
Amore è un cielo celeste e sereno.
Amore è un lago calmo con i riflessi del cielo.
Amore è un mare immenso che abbraccia l'universo.

L'AMORE E' IL SEME DELLA VITA.
Salvo

venerdì 23 maggio 2008

RAPPORTI




LA DECADENZA DEI RAPPORTI UMANI

Abbiamo costruito soltanto fratture, discontinuità senza limiti, forme ossessive paranoiche, esportiamo la paura dell'altro, poiché l'altro potrebbe essere un possibile nemico, un profittatore, un perverso, un maniaco. D'altronde è questa la società che abbiamo costruito, non c'è caduta dal cielo. Nei contatti umani, avvertiamo la persecuzione dell'altro, l'incapacità di realizzare relazioni adeguate; le famiglie hanno normalizzato il silenzio, il rumore bianco, cioè l'incapacità di comunicare tra i membri senza l'ausilio della televisione, di un CD musicale inserito. I rapporti sociali sono un inferno, perché il sistema è decadente, è marcio. Tuttavia, molti uomini con giacca e cravatta appaiono davanti al piccolo schermo come sapienti, dalle loro bocche esplodono verità insulse, che prendiamo per buono solo perché attraversano uno schermo televisivo. La famiglia oggi è incapace di ascoltare l'altro nei propri sentimenti, di raccogliere una sfumatura, poiché qualsiasi forma qualitativa della comunicazione è stata sostituita da una pianificazione sconcertante. Manca la disponibilità, l'incapacità dei genitori di giocare con i figli, di ascoltarli, di condivider insieme i vissuti.

Oggi i bambini che sono molto bravi a giocare al computer o alla playstation, hanno perduto la capacità di domandarsi, di interrogarsi sulle molteplici curiosità del mondo; il mondo dei perché viene stroncato dall'inerzia degli adulti, in seguito dalla stanchezza di molti insegnanti che manifestano, quasi sempre, un atteggiamento annoiato, indifferente al sapere, così sterilizzano la curiosità, la paralizzano. Inoltre, i bambini non giocano più con la terra, con il fango, con la pasta di pane, con i pupazzetti di stoffa, non inventano fiabe, sognano molto poco, intorno a loro si sono decostruiti i miti, le leggende, le fiabe, si è condensato il deserto. Mi chiedo come può un ragazzo avere il desiderio di sapere, di conoscere le meraviglie dell'universo, i mille perché che attraversano la vita di tutti i giorni, quando, solitamente, nella sua famiglia si discute solo di banalità quotidiane, di pettegolezzi, di show televisivi. Fin dal concepimento il nostro caro e dolce bambino ha vissuto una stasi stupefacente, strabiliante nella sua insipidezza. È una routine insopportabile, quasi delirante che attraversa le finestre dei sensi, né muore la poesia, si frantumano le tracce del passato. Mi domando quanti genitori leggono un libro insieme ai figli e ne discutono con loro? Quanti genitori visitano con i propri figli un osservatorio astronomico, una basilica, un museo, un teatro, una mostra?
Come possiamo criticare la società, quando siamo così abulici, miseri nell'animo, mediocri. Siamo i diffusori della mediocrità, gli informatori dell'ignoranza, dell'immodestia, del perbenismo, i volgarizzatori della cultura. Tentiamo, allora, di leggere gli atteggiamenti degli adolescenti, le forme linguistiche espressive, i loro tatuaggi, le loro provocazioni, i loro gesti talvolta erotizzati, disincantati e volgari, i rumori in cui sono immersi. Forse così potremmo carpire qualche cosa.
Dovremmo chiederci da dove provengono queste forme d'essere? Sono mode nient'altro che mode! Ci accorgiamo quanto questa dimensione mediatica incombe sul loro immaginare, quanto il sapore dei gas abbia soppresso il profumo dei fiori, ed ora è possibile comprendere come queste esalazioni nefaste abbiano contribuito a decontestualizzare la loro appartenenza. Il profumo dei gas è quanto di più osceno si sia potuto realizzare, i paesaggi serali settembrini, il venticello di primavera non sono che per molti giovani soltanto delle idiozie. Hanno paura del silenzio, loro tengono moltissime cose nella testa, e passano da un pensiero all'altro senza sostare, non ascoltano neanche un respiro, un battito, tutto passa in fretta nella loro mente e si dissolve. Questo silenzio sconcertante si è installato nella psiche del giovane, l'ambientazione sonora ed iconica ha inciso notevolmente. La televisione ha sostituito il compito dei genitori, si è insinuata nei loro vuoti esistenziali, ha sigillato lo scrigno di una scena drammatica chiamata vita moderna. Le relazioni della coppia genitoriale spesso sono conflittuali, o sfilacciate, talvolta i figli sono triangolarizzati dalla coppia, la psicologia dell'infante o dell'adolescente viene lacerata da questa insostenibile tensione. Il ragazzo non può sopportare l'idea di schierarsi a favore di un genitore contro l'altro, è una richiesta impossibile che tuttavia molta follia genitoriale pretende.
Viene meno la possibilità di elaborare l'amore, di scriverlo nelle strutture cognitive, tanti piccoli rancori si affermano e si dipingono in un mosaico variegato. Questa è la rabbia che si esporta nelle relazioni sociali, nessun educatore potrà mai sradicare questa dissoluzione dell'amore. Così la rabbia e il rancore si proiettano nei rapporti relazionali, non resta che costruire un'infinità di banalità, perché non è più possibile strutturare delle relazioni durature. La famiglia malata è il prodotto di processi oggettivi distorti. Nessun politico, nessun pedagogista oggi ha considerato seriamente questo problema, non si spende una lira per l'educazione. Per educare i giovani, dobbiamo rieducare gli adulti, siamo una generazione fallita, che non ammette il proprio fallimento.
Questo sconcerto vissuto come trionfo è la ghigliottina del presente!
Non è la scuola che può essere sottoposta all'inquisizione di un tribunale delle colpe, o considerata come il capo espiatorio di questa disfatta radicale.

I politici sono preoccupati per la crisi economica che investe la nostra nazione, è un dramma reale, non si può negarlo, ma se per assurdo dovessimo mitigare i suoi effetti devastanti in un tempo relativamente breve, cosa ce ne faremmo di quel nuovo apparente benessere, quando l'intera società avrà perduto l'anima?
Molti scienziati si preoccupano del problema energetico che ci assale, soprattutto dell'energia sporca che inquina ogni cosa. Se dovessimo realizzare una forma di energia pulita, abbondante che dia prosperità, cosa ce ne faremmo in una società votata al qualunquismo ed alla distruttività ?
Sembrerà banale, ma dovremo insegnare l'amore, non attraverso un pulpito religioso o la ripetizione di frasi fatte che da duemila anni hanno sortito molto poco, ma attraverso le competenze psicologiche e le tecniche acquisite in questi ultimi decenni.

Il rischio è che in una società liberista questi interventi saranno realizzati da professionisti privati, che intascheranno tantissimi soldi alla faccia dei poveracci. Questa forma di ingiustizia sociale potrebbe perpetuarsi, così molta parte della popolazione sarà esclusa, cioè non potrà usufruire di nessuna moderna tecnica educativa.

Le progettualità pedagogiche rivolte al cambiamento non devono essere finalizzate ad un'elite, ma a tutta la popolazione. Soprattutto, nei quartieri bisogna ricostruire le relazioni frantumate, rimodulare l'aggressività, nondimeno nei rioni svantaggiati dove la devianza, il bullismo, la droga si annidano sempre di più giorno dopo giorno.
Mi chiedo cosa si è fatto?
Sicuramente, mi parlerete degli operatori di strada e di varie iniziative.
Sono tutte balle, perché dinanzi ad una voragine come questa non possiamo stopparla con un po' di colla.
Occorre smetterla di propinare false informazioni, questa è la cultura mediatica di cui ne siamo profondamente travolti.
È difficile poter informare la gente nel giusto modo, ci mancano i mezzi, ci manca tutto, chi, invece, possiede sia i mezzi che gli strumenti necessari, spesso li utilizza solo per depistare la realtà.
Occorrono corsi di formazione e non di informazione,da attuarsi nei quartieri, all'interno dei nuclei familiari e cioè proprio nelle case, bisogna sperimentarsi, riscoprire il corpo nei suoi cinque sensi con tutte le possibili implicazioni con le reti del pensiero. Le teorie della comunicazione non servono a niente se sono propinati come master freddi per dirigenti o per sfornare nuovi tecnici della comunicazione. Questi corsi dovrebbero essere rivolti alla gente comune. E' fondamentale lottare per una democrazia pulita, sottraendo con il consenso di tutti i cittadini i media dalle mani dei capitalisti, per trasformarli in agenti di cambiamento, sotto la stretta sorveglianza di chi opera nel campo dell'educazione. Non possiamo permettere ai padroni dell'informazione di imporre il loro dominio sui pensieri della gente, non sono degli esseri divini, non hanno questo diritto. Non possono essere i signori della mente, devastare la psicologia dei nostri figli, nè offendere il loro corpo, negando il diritto di scoprire la vita, di sentire la bellezza del melos, la poesia, l'amore.
Siamo tutti noi i padroni della terra e della vita, quella vita che ci è stata rubata.
Mi rendo conto di quanto sia impossibile tutto ciò che ho appena detto, ma è l'unica possibilità che abbiamo di salvarci dal disastro, comprendo è solo una mia farneticazione, sono convinto che in un mondo di sporcizia non è possibile distillare nessun frammento d'amore.
Non c'è nessuna politica, non c'è mai stata un'intenzione, se pur lontana, di qualcuno che si sia occupato di questo aspetto, si fanno solo chiacchiere, discorsi senza una progettualità, senza una vera lotta, senza nessun partito politico che propini questo percorso. Non c'è nessun sindacato che si occupi di educazione permanente, questo settore è abbandonato. Non ci resta che macchiare un foglio bianco di un grido, spero che prima o poi qualcuno lo ascolti.

Dott. Nicolò Schepis

mercoledì 21 maggio 2008

UTOPIA



LA PACE: UTOPIA?

Madri Irachene che piangono i loro figli.
Madri Americane che piangono i loro figli.
Madri Italiane che piangono i loro figli.
Madri di tutto il mondo che piangono i loro figli.
La natura ha predisposto che muoiano prima i vecchi,
perché allora tante madri piangono,
perché tanti giovani muoiono,
perché tanti vecchi sopravvivono ai propri figli?
I potenti del mondo, vecchi arroganti,
credono di possedere la verità e scatenano guerre
per fare valere le loro idee.
Basterebbe invece parlare, confrontarsi,
incontrarsi per risolvere i problemi.
Invece no! S'impongono con la forza,
con le armi, con la violenza.
Quando finalmente avremo potenti
Ragionevoli, disposti ad ascoltare le
ragioni degli altri.
Disposti a rinunciare a un egoismo
Nazionalistico.
Quando finalmente avremo un governo
Mondiale che unisca tutte le Nazioni,
solo allora potremmo avere la pace
nel mondo.
Quando ci sentiremo tutti cittadini del mondo,
senza divisioni di religioni, di razze, di colori.
Solo allora potremmo vivere in pace con tutto il mondo.
E'questa Utopia? Forse.
Senza Utopia non si realizza nulla.

Salvo

martedì 20 maggio 2008

CONTRADIZIONI




CHIARI E SCURI

La vita è un susseguirsi di chiari e scuri
Nella luce c’è la bellezza di un viso
Nella luce c’è la bellezza della natura
Nella luce c’è la bellezza dell’universo
Essere illuminati dalla luce, a volte restiamo abbagliati
E non vediamo, restiamo accecati e ci crogioliamo nel nostro essere.
Convinti di essere sempre nel giusto, e giusto amare tutti allo stesso modo?
E giusto farsi carico delle sofferenze degli altri?
E giusto porgere l’altra guancia?
E giusto essere troppo empatici?
I scuri: l’ombra che a volte penetra nel nostro profondo, ci rende tristi,
ma la tristezza a volte è molto più produttiva, ci fa riflettere di più
ci da quell’imput, per approfondire, per scavare in noi stessi
e darci delle risposte che ci fanno vedere uno sprazzo di luce.
A volte sul nostro cammino incontriamo l’autoritarismo, cosa fare?
Subire contrastarlo? o ignorarlo?
Sono queste delle riflessioni contraddittorie?
Forse sono delle cavolate che non meritano risposte.
Salvo
.

lunedì 19 maggio 2008

SENTIMENTO



SENTIMENTO

Nella radice della parola sentimento - le cui origini risalgono al latino del Medioevo - è ancora riconoscibile il significato di sentire, che anticamente aveva un valore differente da quello odierno.
Per Leonardo da Vinci i muscoli ricevevano il sentimento dai nervi, e ancora all’inizio dell’Ottocento, Leopardi chiamava sentimenti principali la facoltà del vedere e dell’udire: erano quindi considerati sentimenti quelli che noi definiamo sensi, o la capacità di percepire sensazioni fisiche.
Questo antico valore della parola sentimento è rimasto in alcune locuzioni, come perdere i sentimenti cioè svenire, o come uscire di sentimenti ovvero perdere la pazienza.
In passato, il sentimento era anche la capacità di intendere, la comprensione di ragionamenti, segni o simboli.
Oggi, il significato di sentimento ha sfumature diverse: ciò che si sente non è più una percezione fisica, ma uno stato d’animo, un’emozione che possiamo comunicare, e noi chiamiamo sentimenti l’amore, l’amicizia, la rabbia, la nostalgia.
Si dice che i sentimenti si provano nel senso dello sperimentare o del gustare e si può parlare di sentimenti al plurale per indicare il modo di pensare e di comportarsi, cioè la morale, ovvero i buoni e i cattivi sentimenti.
Usato al singolare, il sentimento è inteso come la parte dell’animo che riguarda le emozioni, e che spesso si oppone alla ragione: si può dire, ad esempio, che le decisioni importanti non dovrebbero mai essere prese sull’onda del sentimento.
In questa accezione il sentimento può essere buono o cattivo, ma quando significa sensibilità d’animo ha sempre un valore positivo; quel film è un’opera prima: poca tecnica ma molto sentimento.
In alcuni casi il termine sentimento può significare semplicemente impegno, attenzione: con quella flemma l’alfabeto greco non l’imparerai mai, mettici più sentimento.
Quando qualcosa è ben riuscito si dice che è stato fatto con tutti i sentimenti.
Tra le parole legate a sentimento, una delle più importanti è l’aggettivo sentimentale, che giunse all’italiano attraverso l’inglese verso la fine del Settecento.
Il significato neutro di sentimentale, cioè che si riferisce al sentimento, non si usa quasi più, perché nella lingua comune sentimentale viene utilizzato per qualcuno che prova sentimenti teneri e gentili esagerando nel mostrarli.
Di qui la definizione di tipo sentimentale.
La sfumatura negativa di sentimentale diventa invece più chiara nel termine sentimentalismo, che indica un romanticismo superficiale e si distacca dal valore di sentimento.

Salvo

sabato 17 maggio 2008

OPPOSTI



Gli opposti
In tutto ciò che esiste ci sono gli opposti: Polo Sud e Polo Nordo,
Il Giorno e la notte, il bianco e il nero, il bene e il male ecc.. Ebbene anche nell’uomo esistono e convivono gli opposti: il bene e il male esiste in tutti gli esseri umani.
Gli opposti si attraggono, gli opposti sono il nostro equilibrio, bisogna essere capaci di non fare prevalere l’uno sull’altro

Salvo

mercoledì 14 maggio 2008

SOLITUDINE





LA SOLITIDINE

La solitudine, il silenzio, lo scavare in noi stessi è un modo per riempire la nostra solitudine,
riempirla con sensazioni, emozioni.
Coccolare la nostra solitudine è positivo se riusciamo ad entrare in sintonia con noi stessi.
Se noi guardiamo come è l’universo, il mondo, tutte ciò che esiste, ci rendiamo conto che tutto ha lo stesso principio: l’atomo, questo dimostra che in noi c’è l’universo.
Quindi dialogare con noi stessi, scavare in noi stessi: i ricordi: negativi e positivi devono servirci a farci riflettere e trarne insegnamenti che ci maturano.
Scrutare il nostro animo nel profondo, dialogare con noi stessi è un modo per avere compagnia.
D’entro di noi ci sono ferite che la nostra esistenza ci ha procurato che non sono rimarginabili ma pensarle e valutarle possono dare un senso alla nostra vita.
Le sofferenze vissute possono anche essere positive, perché hanno corazzato il nostro carattere: infatti noi vediamo che di fronte alle avversità della vita le persone più anziane sono quelle che le affrontano con più saggezza in quanto hanno vissuto momenti difficili: (penso alla guerra e il dopo guerra).
Molto spesso il nostro malessere lo attribuiamo a fattori esterni ma cosi non è.
La nostra mente è responsabile dei nostri malesseri e con la nostra mente che ci creiamo delle aspettative che poi non si verificano o se si verificano diventano banali, perché la nostra mente aveva idealizzato quelle aspettative.
Le nostre proiezioni mentali possono idealizzare delle cose materiali o anche della persone, ma quando quelle proiezioni si realizzano possiamo anche restarne delusi con conseguente malessere.
E necessario quindi scavare in noi stessi e dialogare con noi stessi per trovare non la felicità ma almeno una vita più serena e vivibile.
Salvo

lunedì 12 maggio 2008

INTELIGENZA





La stupidità che dovrebbe essere solo giovanile,si perpetua nell'età adulta,perchè assenti quegli interventi atti a correggere,illuminare,riaddrizzare....si dà per scontato che oggi,ma già da un bel po',solo perchè il bambino è vivace,ciarliero,reattivo,sia intelligente e che non abbia bisogno di nulla,va avanti da solo perchè...è un mostro d'intelligenza!sa tutto del cell.,del pc,dei games,insomma...è intelligente! perchè sa fare tutte queste cose!in realtà è un emerito cretino difronte alla comprensione di come funziona il mondo che non è un video-game!....non conosce la realtà che lo circonda,vive nel SUO mondo virtuale che è il non plus ultra!lo conosce solo lui!e ciò lo inorgoglisce a dismisura!
mamma,papà...non capiscono niente di cell.?...sono dei cretini!
d'alro canto mamma e papà ammirano questa specie di mostro di intelligenza e danno tutto per scontato...pensano...così come è bravo a risolvere un video-game,lo sarà in tutto il resto!
ERRORE GRANDE!...che ha prodotto una massa di giovani ormai quasi adulti estranei a tutto!inconcludenti,
superficiali, carenti di logica,di riflessione,di conclusioni assennate....vivono in automatico...vivono perchè respirano,mangiano,si muovono,si divertono....
appena trovano un lavoretto,si sposano,figliano e raggiungono così il massimo della realizzazione della loro vuota vita.
NATURALMENTE QUESTA ANALISI E'PARZIALE E RIDUTTIVA....riguarda giovani appartenenti al ceto popolare, quelli che abitano nella mia strada,nei quartieri popolari...che poi sono la maggioranza!
Sicuramente ci sono giovani in gamba che non hanno abboccato all'esca tesa,alla trappola del mondo virtuale,degli specchietti per le allodole se ne sono fregati altamente!...questi si danno da fare...quanti sono e chi sono...non ho idea!ma ce ne sono di sicuro!
per concludere:molto dipende dagli educatori! genitori,parenti,insegnanti,perfino parroci,perchè no?...il dramma è che proprio queste figure sono a loro volta da recuperare.

Angela

PREVENIRE





Come riconoscere un attacco cardiaco.

Durante una grigliata Federica cade.
Qualcuno vuole chiamare l'ambulanza ma Federica rialzandosi dice di
essere
inciampata con le scarpe nuove.
Siccome era pallida e tremante la aiutammo a rialzarsi.
Federica trascorse il resto della serata serena ed in allegria.
Il marito di Federica mi telefonò la sera stessa dicendomi che aveva
sua
moglie in ospedale.
Verso le 23.00 mi richiama e mi dice che Federica è deceduta.

Federica ha avuto un attacco cardiaco durante la grigliata.
Se gli amici avessero saputo riconoscere i segni di un attacco
cardiaco,
Federica sarebbe ancora viva.

La maggior parte delle persone non muoiono immediatamente.
Basta 1 minuto per leggere il seguito:

Un neurologo sostiene che se si riesce ad intervenire entro tre ore
dall'attacco si può facilmente porvi rimedio.
Il trucco è riconoscere per tempo l'attacco cardiaco!!!
Riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente entro tre ore in
terapia.
Cosa che non è facile.

Nei prossimi 4 punti vi è il segreto per riconoscere se qualcuno ha
avuto
un attacco di cuore:

* Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);

* Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa (esempio:
oggi è
una bella giornata) e non ce la farà;
* Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci
riuscirà
solo parzialmente);

* Chiedete alla persona di mostrarvi la lingua (se la lingua è gonfia o
la
muove solo lateralmente è un segno di allarme).
Nel caso si verifichino uno o più dei sovra citati punti chiamate
immediatamente il pronto soccorso.
Descrivete i sintomi della persona per telefono.

Un cardiologo sostiene che se mandate questa è- mail ad almeno 10
persone,
si può essere certi che avremmo salvato la vita di Federica, ed
eventualmente anche la nostra.

Quotidianamente mandiamo tanta spazzatura per il Globo, usiamo i
collegamenti per essere d'aiuto a noi ed agli altri.

Sei d'accordo?

Salvo

lunedì 5 maggio 2008

RAZZISMO




CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA

I fatti successi a Verona, dimostrano che la “semina” di odio, di razzismo, del diverso da perseguitare ha dato i suoi frutti con la morte di Nicola.
La responsabilità di questo barbaro omicidio non è tanto di quei cinque giovani che lo hanno commesso, ma la responsabilità maggiore è di quei politici che hanno predicato che essere extracomunitari, zingari, comunisti o semplicemente con i capelli lunghi è sufficiente per essere perseguitati.
I cinque giovani che hanno commesso questo omicidio barbaro, sono l’esempio di come una parte delle nuove generazioni raccolgono, con convinzione le prediche che certi politici ci bombardano da alcuni anni.
Salvo

giovedì 1 maggio 2008

proletari


Carissima Angela, l'ultima volta che io sfilai fu il 1 Maggio del 1982.
Ti mando degli scritti che feci in quell'anno, mi sembrano moto attuali.
Un abbraccio affettuoso Salvo.

1 Maggio 1982

Come sempre, ogni anno in piazza ho incontrato tanti compagni che non vedevo da tempo.
Compagni di lotta e di scontri politici, tante facce conosciute e tante altre sconosciute.
In molti di loro c'è ancora quella carica che li fa gridare contro un sistema marcio, che non a saputo cogliere quanto di nuovo veniva domandato, un sistema che non ha voluto trasformare, cambiare, ma arrocatosi nel più bieco conservatorismo a represso
Quanto di nuovo veniva domandato, ha disgregato quelle forze sane che erano i germogli dei semi gettati con le lotte degli anni 60.
Dentro di me sento tutta la disgregazione esistente, le delusioni, le sconfitte.
Ma avanti, si sfila ancora in questo 1 Maggio, con caparbietà, urlando che è ancora possibile cambiare, ma è ancora possibile?
Quanti ormai mancano a questo appuntamento del 1 Maggio, quanti sono quelli che non ci credono più? Si dichiarano sconfitti.
Ma avanti lo stesso, in Piazza S. Carlo c'è un sindacalista che parla, parla, parla ma le sue parole nessuno le ascolta, sono parole sentite e risentite migliaia di volte, sempre uguali; che minacciano, propongono, promettono, ma nessuno le ascolta, perché tutti sanno che domani sarà come ieri e alle parole seguiranno fatti opposti alle intenzioni espresse. Sento dentro, nel mio profondo io, tutte le contraddizioni che il movimento vive. Troppi valori borghesi sono ormai radicati nelle coscienze dei proletari e la sinistra li incrementa, li fa suoi, come pure il sindacato.
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4/4/82
Ero una cellula, una cellula errante, una cellula oppressa sfruttata, in cerca di un corpo, un corpo robusto, forte, intelligente che guidasse tutte le sue cellule alla liberazione dallo sfruttamento, del lavoro alienante che realizzasse l'essenza dell'essere.
Trovai quel corpo, per anni sembrò che si realizzasse il sogno di tutti gli sfruttati.
Per anni quel corpo gigantesco lottò contro le ingiustizie, contro lo sfruttamento per la liberazione dell'uomo.
Ma poi si ammalo, un cancro si insedio nel suo cervello.
Le cellule, senza più una guida fidata fuggivano, divennero di nuovo cellule erranti in ricerca di un corpo sano robusto intelligente che sappia una volta per sempre riscattare il proletariato.